Il coaching a supporto di Prestazioni, obiettivi e goal setting

Il consolidamento e la consapevolezza delle nostre capacità e delle nostre risorse interiori  è un processo continuo che si sviluppa in maniera diversa in tutto l’arco della nostra vita.

Tuttavia ci sono delle tappe importanti della nostra vita e degli interlocutori privilegiati che ci aiutano in questo percorso di apprendimento. Nei bambini e nei giovani sono soprattutto la famiglia, la scuola e i pari ad esercitare un’influenza decisiva, nella formazione della propria identità e fornendo le occasioni per mettersi alla prova. Nel tempo i successi e il raggiungimento dei nostri propositi, ci aiutano a consolidare le nostre risorse interiori e a comprendere le attitudini più sviluppate in ognuno di noi.

Per accelerare questo percorso di consapevolezza e alimentare il nostro potere personale, in termini di energia e forza vitale, la definizione di obiettivi chiari e l’impegno profuso per il raggiungimento degli stessi sono elementi fondamentali.

Formulare obiettivi chiari nei diversi ambiti della nostra vita ci permette, infatti, di vivere in maniera più focalizzata e di monitorarne i progressi e i miglioramenti, permettendoci di capire quali sono le nostre capacità e come le possiamo utilizzare per ottenere risultati migliori.

La teoria del goal setting, degli psicologi Locke e Latham, è basata proprio sull’idea che obiettivi specifici e sfidanti, quando sono ben definiti e allineati con le capacità individuali, possono fungere da potenti motivatori per spingere le persone oltre i loro limiti percettivi. 

Lo strumento del coaching interviene su questo processo, permettendo alla persona di verificare la realizzabilità dei propri obiettivi, mantenere la convinzione di potercela fare e trovare il modo di risolvere eventuali ostacoli che potrebbero presentarsi.

Secondo la teoria del goal setting, la definizione di obiettivi chiari ci permette di direzionare in maniera più consapevole il nostro impegno e di utilizzare in maniera più intenzionale le risorse interne di cui disponiamo.

La ricerca ha dimostrato che le persone che fissano gli obiettivi hanno molte più probabilità di raggiungerli.

Aver definito i tuoi obiettivi ti offre, quindi, un maggior focus e una maggiore concentrazione. Puoi bilanciare più facilmente le responsabilità quotidiane, riconoscere ciò che promuove i tuoi interessi ed essere generalmente meno controllato dagli impulsi.

Il coaching ci porta alla verifica del fatto che per definire gli obiettivi occorre seguire alcuni accorgimenti:

● verificare di avere definito obiettivi specifici perché questi dirigono maggiormente l’impegno meglio di obiettivi generali o troppo vaghi;

● formulare obiettivi sfidanti – difficili ma raggiungibili, sono migliori di obiettivi modesti o facili. Quelli troppo difficili sono percepiti come irrealistici e non incrementano la prestazione.

●verificare di aver definito una scadenza a breve e medio termine perché favoriscono la finalizzazione all’azione e diventano tappe di obiettivi di più lungo periodo.

● Agganciare il proprio obiettivo specifico ad uno scopo importante per la persona; solo così si sarà certi di mettere il giusto impegno per la realizzazione e di non abbattersi alle prime difficoltà.

La psicologia dello sport ci porta a differenziare gli obiettivi in:

OUTCOME GOAL orientati al risultato (vincere una gara, una medaglia, ecc); nel caso di obiettivi lavorativi potrebbe essere: definire l’esito finale di un progetto importante, ottenere riconoscimenti esterni.  
PERFORMANCE GOAL, orientati al miglioramento della performance indipendentemente dagli altri (migliorare un tempo, una misura, un fondamentale, ecc); sul lavoro potrebbe riguardare svolgere il lavoro con maggior dettaglio o con maggiore velocità compiendo meno errori.  

PROCESS GOAL focalizzati sull’azione e l’esecuzione dell’individuo (nuotatore che vuol tenere la bracciata lunga in uno stile, calciatore che vuole mantenere il baricentro basso sul tiro di collo piede, ecc). Nel caso di obiettivi lavorativi potrebbe riguardare un miglioramento della relazione con i propri colleghi o capi, potrebbe essere trovare indicatori per imparare ad ascoltare attivamente i propri interlocutori.  

 

 L’esperienza del successo contribuisce a rafforzare impegno e desiderio di migliorare le proprie prestazioni. Ad esempio, la soddisfazione di un novizio nell’effettuare un esercizio in modo corretto genera maggiore apertura ad esperienze simili e ulteriore investimento personale nell’attività.

Anche gli incoraggiamenti esterni ci aiutano a rinforzare la nostra convinzione di potercela fare e permettono di ampliare le possibilità di azione. Per cui avere vicino persone che ci sostengono, può essere di conforto e stimolo durante il percorso.

Pensiamo alla tifoseria di uno sportivo che lo incita a rimanere costante nell’impegno e dare il meglio di sé e lo incoraggia a tenere duro nonostante le difficoltà.

Il confronto con il coach, nei momenti sfidanti è uno strumento che permette di focalizzare i tuoi punti forti e di trovare nuove strategie risolutive.

Sulla base del rapporto tra nostro orientamento motivazionale e la percezione di competenze, Il coach ti permette di prendere consapevolezza di quale stile predominante adotti per portare a compimenti i tuoi obiettivi (3 stili di goal setting)

1. orientamento al compito o alla prestazione

2. orientamento al successo 

3. orientamento all’insuccesso 

 

1.      I soggetti orientati alla prestazione ritengono che il successo sia determinato dal proprio impegno, ritengono, quindi che per ottenere risultati basta incrementare l’impegno o sviluppare nuove strategie.

Questa tipologia di persone non sono influenzate negativamente dall’insuccesso e stabiliscono obiettivi difficili anche se comporta la possibilità di commettere errori; sono tendenzialmente più ottimisti e vivono le emozioni spiacevoli come la fatica o lo stress come stimolo per incrementare la motivazione a continuare.

2.      I soggetti orientati al successo valutano le prestazioni in funzione dei risultati ottenuti. Attribuiscono più frequentemente il loro successo all’utilizzo di loro abilità specifiche e l’insuccesso alla mancanza di impegno o alla scarsa preparazione mentale.

In genere affrontano l’insuccesso in modo costruttivo. Preferiscono obiettivi di media difficoltà per contenere il rischio di commettere errori.

3.      I soggetti orientati all’insuccesso pur centrati sul risultato, hanno, meno percezione delle proprie abilità, condizionate dall’aver spesso ottenuto risultati negativi; hanno una visione più negativa e statica, sulla possibilità di poter migliorare le proprie abilità.

Il loro obiettivo è evitare che gli altri si accorgano della loro bassa percezione di pensare di avere scarse abilità, quindi evitano la competizione, che vivono in modo ansiogeno e ciò li porta a prestazioni inferiori al loro reale livello di abilità.

I soggetti orientati all’insuccesso, attribuiscono prevalentemente il loro successo alla fortuna o a scarsa abilità degli avversari e gli insuccessi dovuti alla mancanza di proprie abilità.

Questo atteggiamento non permette di percepire grandi soddisfazioni dai successi e vivono con molta ansia gli insuccessi, il che favorisce l’abbandono. 

Il coaching ti aiuta a stabilire un programma per obiettivi andando a definire i livelli che si vogliono raggiungere ed è inoltre utile per riconoscere i miglioramenti ottenuti e recuperare il potenziale sommerso.

Se vuoi avere una mia consulenza coaching scrivimi a m.perciavalle@makeitso.it