Il gioco è un potente alleato all’interno dei percorsi formativi esperienziali e diventa una metafora interessante per implementare la creatività e sviluppare nuovi pensieri in un percorso di coaching. Attraverso il gioco si possono superare le rigidità insite negli schemi abituali, accedendo a livelli di esperienza e pensiero più profondi, che facilitano il processo di crescita personale e potenziamento delle proprie potenzialità interiori.
Lo strumento The Coaching game sviluppata dalla Società Points of You ® nasce in Israele proprio con questa finalità.
Lo strumento si presenta come un gioco basato su 65 carte stimolo, composte da una serie di immagini accuratamente selezionate da fotografi internazionali e contrassegnate da una parola stimolo. L’immagine può essere interpretata in maniera personale a seconda di ciò che la persona proietta di sé stesso. Ogni interpretazione può essere più aderente alla realtà rappresentata dalla carta o allontanarsene, partendo dallo stimolo fornito, per darne un’interpretazione creativa.
L’esposizione delle carte di The Coaching Game si basa sull’interazione tra immagine e parola: questo doppio stimolo sollecita sia il lato creativo di chi la guarda che il lato riflessivo e analitico. L’associazione tra le due non sempre si basa su una discrepanza, tanto da creare un momento di smarrimento nell’osservatore che viene sollecitato a mettere in campo sia le sue parti emotive che quelle razionali, coinvolgendolo in un’esperienza che lo spinge ad allargare i suoi orizzonti per decifrare i due stimoli ricevuti e decodificarli.
Il metodo The Points of You è utilizzato sia all’interno di sessioni di gruppo sia all’interno di un percorso di coaching individuale e permette alla persona di sviluppare nuovi pensieri più funzionali agli obiettivi che vuole realizzare.
Attraverso le immagini nelle sessioni si può focalizzare meglio la situazione attuale, presente e arrivare alla visualizzazione della propria situazione ideale, futura, in maniera più creativa e riflessiva.
Il metodo si basa su 4 fasi che rendono il metodo concreto e applicabile per fare progressi nel coaching:
– L’avvio del processo è un momento di pausa: prendersi del tempo per stare con se stessi
– La scelta della carta (face down o face up) e la riflessione e la ricerca per libere associazioni e pensieri del significato
– La riflessione sulle nuove suggestioni raggiunte
– Lo sviluppo di un pino d’azione entro 24 ore, entro una settimana ed entro un mese dalla sessione.
Tutti i tools facilitano la via che porta al cambiamento: questo si realizza infatti quando abbandoniamo gli schemi di pensiero consueti e sperimentiamo nuove prospettive, uscendo dalla nostra zona di comfort. Acquisire questa modalità di pensiero creativo e flessibile è un’abilità utile tanto nella vita privata quanto nella sfera professionale, sia individuale che a livello organizzativo.